L’eremo di Santo Spirito è certamente il più noto di tutta la Maiella e, ancor oggi, mantiene intatto il suo fascino. Già teatro di vita eremitica dal III secolo, San Pietro Celestino vi giunse nel 1246 e, dopo la costruzione di una chiesa dedicata allo Spirito Santo lì ove era il romitorio di S.Nicola, vi rimase, tra alterne vicende, fino al 1293. L'eremo fu citato perfino dal Petrarca nel “De vita solitaria” definendolo come uno dei luoghi più adatti all’ascesi spirituale. Per come ci appare oggi, presenta la chiesa (dopo il rifacimento del 1600 ad opera di Pietro Santucci da Manfredonia) ai suoi inizi, la sagrestia e un' ala abitativa distribuita su due piani; attraverso un lungo corridoio che poggia su una parete rocciosa si giunge alla foresteria restaurata di recente. Dalla foresteria si sale la Scala Santa, fino a giungere all’oratorio della Maddalena e a due grandi balconate rocciose.